Codice dei Contratti Pubblici. Le proposte migliorative della Rete Professioni Tecniche.

rete professioni tecniche

Riforma del Codice dei Contratti Pubblici.
Le proposte migliorative della Rete Professioni Tecniche, presentate in Senato.
Tra le principali questioni, la centralità del progetto, l’appalto integrato, l’equo compenso, i criteri di partecipazione alle gare.

La Rete Professioni Tecniche ha presentato una serie di proposte migliorative al nuovo Codice dei Contratti, in occasione dell’audizione presso la Commissione Ambiente del Senato.
Pur riconoscendo molti aspetti positivi nel testo del nuovo Codice, la RPT ha individuato delle criticità che vanno assolutamente corrette.
Ritiene inoltre che prima dell’entrata in vigore si possa valutare un periodo di sperimentazione, al fine di correggere le eventuali imperfezioni, e soprattutto che, una volta entrato in vigore il Codice, esso resti stabile per un periodo sufficientemente lungo, in modo tale da consentire la messa a regime dell’intero sistema.

Passando alle criticità, secondo la RPT il tema principale è la centralità del progetto che viene messa in seria discussione in questo nuovo testo.
Tre sono i punti essenziali su cui occorre intervenire:
– l’indeterminazione nell’applicazione dell’appalto integrato, il cui utilizzo rischia di diventare illimitato e indiscriminato. Ad esso, invece, bisognerebbe ricorrere soltanto nei casi di opere di particolare complessità e ad alto contenuto tecnologico.
– i parametri per la determinazione degli importi da mettere a gara per i servizi di ingegneria e architettura. In questo caso, il riferimento ai parametri deve essere più stringente e improntato all’applicazione del principio dell’equo compenso. In caso contrario, se non si lega la progettazione al giusto compenso per il professionista, viene messa a rischio la qualità del progetto.
trasferimento all’interno della P.A. dell’attività di progettazione. Il ricorso a questa eventualità dovrebbe essere limitata il più possibile, perchè elaborare un buon progetto richiede competenze multidisciplinari, non sempre presenti al suo interno delle stazioni appaltanti.

Tra gli altri aspetti critici richiamati dalla RPT c’è quello relativo ai requisiti troppo stringenti per la partecipazione alle gare, come ad esempio la presa in considerazione del fatturato dell’ultimo anno, che rischiano di mettere fuori mercato un alto numero di liberi professionisti. Manca, inoltre, un chiaro riferimento al subappalto dei servizi di ingegneria e architettura che rischia di trasformare il libero professionista in un “dipendente” delle grandi società. Infine, la RPT ha segnalato l’assenza di una procedura concorsuale a garanzia della qualità del progetto. Nello specifico la Rete ha proposto un concorso da realizzare in due fasi, quella dell’idea e quella del progetto.

In relazione a tutti i punti critici segnalati ha RPT ha presentato una serie di proposte migliorative che sono state riassunte in un documento messo a disposizione della Commissione Ambiente del Senato. Nel documento, per ciascun articolo viene messo a confronto il testo originale e, in rosso, gli emendamenti proposti, con relativi commenti di sintesi.

Di seguito il documento

EMENDAMENTI PRIORITARI ALLA BOZZA DI RIFORMA DEL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI
RPT – gennaio 2023

 

NOTA:

Si ricorda che  lo Schema di decreto legislativo approvato dal Governo recante Codice dei contratti pubblici è ora sottoposto al Parlamento che  dovrà esprimere  il parere entro l’ 8 febbraio. Di seguito il testo approvato dal Governo .

Nuovo Codice dei Contratti Pubblici.