Anfiteatro vivo

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ANFITEATRO VIVO

Progetto preliminare per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di piscina abbandonata.

ANFITEATRO VIVO è opera di un gruppo di lavoro che si è costituito all’interno della sezione INBAR di Lucca appositamente per rispondere ad una richiesta fatta dalla Fondazione Casa Lucca.

Il progetto prevede la riqualificazione di una ex piscina, dismessa e abbandonata, nonché fonte di pericoli, situata all’interno di un complesso residenziale-agricolo nel Comune di Massarosa (Versilia), di proprietà di Fondazione Casa Lucca e la sua trasformazione in un luogo di aggregazione e integrazione legato alla cultura del cibo, attraverso un progetto di ri-funzionalizzazione che mira alla creazione di un ANFITEATRO VIVO.

L’intera area sarà sfruttata per realizzare un anfiteatro e un’ampia area destinata alla coltivazione di erbe spontanee commestibili che possono costituire un primo approccio alla cultura del cibo e all’utilizzo di prodotti poveri senza dimenticare la qualità e il gusto dell’alimentazione.

L’obiettivo è interrompere il ciclo rovinoso e l’interdipendenza tra debolezza economica, sociale e psicologica, modesta capacità di reazione-azione, ridotta conoscenza dell’alimentazione, fragilità della salute fisica attraverso la condivisione di un percorso di educazione al cibo, l’apprendimento di una professione e la coprogettazione di uno spazio pubblico pluriuso.

Dalla nuova pavimentazione, realizzata con tavole in legno locale dalla ottima resistenza in esterno, si generano dei dislivelli all’interno dei quali vengono alloggiate le vasche per la creazione dell’orto botanico di erbe spontanee.

Attraverso la sequenza di pedane dalle varie dimensioni si supera il dislivello esistente tra la ex piscina e il suo solarium dove viene realizzato un campione di orto sinergico e una pensilina vegetata, creando un collegamento organico tra le due aree.

Sul lato opposto invece la pavimentazione genera un anfiteatro circondato dal bambu vivo (peraltro specie anch’essa edibile), addomesticato a formare una cupola che permette di delimitare un’area più raccolta, ombreggiata e protetta dai rumori, focalizzando l’attenzione verso l’orto delle erbe e la collina.

Il tutto idoneo alla percorrenza dei disabili attraverso la creazione di rampe in modo che ci sia una inclusione totale di tutti i soggetti potenzialmente interessati.

La variabilità di tutti questi spazi permette l’organizzazione di attività che prevedono non solo la coltivazione delle erbe, ma anche la formazione in campo alimentare e l’illustrazione della preparazione del cibo con relativa degustazione, la creazione di mostre a tema e di eventi monotematici con una ricaduta maggiore a livello territoriale, oltre ad eventi di pittura botanica ed eventi enogastronomici e culturali in genere per promuovere la conoscenza del territorio e di ciò che può offrire, permettendo di vivere in armonia e in salute anche senza grande disponibilità economica.

Elementi di innovazione:

– ridotto impatto ambientale grazie alla scelta di non intervenire con grandi demolizioni o opere murarie, attraverso l’uso di struttura leggera in legno locale smontabile a fine ciclo vita;

– bambu vivo a formare la cupola

– orto sinergico

– orto botanico delle erbe spontanee

anfiteatrovivoLucca

La Fondazione Casa Lucca è una fondazione di partecipazione impegnata nel campo dell’emergenza abitativa ed ha tra i  soci anche l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura-sezione di Lucca. Scopo istituzionale della Fondazione Casa Lucca è la realizzazione di iniziative destinate a far fronte a situazioni di disagio che hanno origine dalla mancanza di un alloggio, favorendo altresì l’inserimento nel tessuto economico-produttivo e l’integrazione sociale. La Fondazione Casa Lucca persegue la propria missione a stretto contatto e con il tramite dei propri partners, delle istituzioni pubbliche e dei soggetti del terzo settore che quotidianamente si occupano di far fronte alla crescente emergenza abitativa.

Gruppo di progettazione: architetti Giulia Bertolucci e Rodolfo Collodi, Alfredo Amari, Alessandro Biagioni, Massimo Carli

(fonte: Studio AxS)