Ambiente: sarà a Napoli la Conferenza su Convenzione di Barcellona

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Conferenza delle parti sulla Convenzione di Barcellona
E’ Napoli, cuore del mediterraneo, la sede prescelta per discutere di blue economy, clima, biodiversità e sviluppo sostenibile

Premessa.
Nel 1975, 16 paesi del Mediterraneo e l’allora Comunità Economica Europea hanno adottato il Mediterranean Action Plan (MAP).

Nel 1976 queste Parti hanno adottato la Convenzione per la Protezione del Mar Mediterraneo dall’Inquinamento (o Convenzione di Barcellona).
La Convenzione è stata firmata a Barcellona il 16 febbraio 1976 da 16 governi ed è entrata in vigore nel 1978. L’Italia l’ha ratificata il 3 febbraio 1979 con legge 25.1.1979 –  n. 30.
La Convenzione di Barcellona ha prodotto sette Protocolli per affrontare aspetti specifici della conservazione ambientale del Mediterraneo.

1) Protocollo sugli scarichi in mare (Dumping Protocol)
Protocollo per la Prevenzione dell’Inquinamento nel Mar Mediterraneo derivante dagli scarichi di mezzi navali ed aerei.
Adottato il 16 febbraio 1976 (Barcellona, Spagna). In vigore il 12 febbraio 1978.
Il Protocollo Dumping è stato modificato e registrato come Protocollo per la Prevenzione e l’Eliminazione dell’Inquinamento nel Mar Mediterraneo derivante da scarichi di mezzi navali ed aerei o da incenerimento di rifiuti in mare.
Adottato il 10 giugno 1995 (Barcellona, Spagna). Ancora non entrato in vigore.

2) Protocollo sulla prevenzione e sulle emergenze (Prevention and Emergency Protocol)
Protocollo sulla cooperazione per la prevenzione dell’inquinamento derivante dal traffico marittimo, e – in casi di emergenza –  per combattere ogni altra forma di inquinamento nel Mar Mediterraneo.
Adottato il 25 Gennaio 2002 (Malta). In vigore il 17 Marzo 2004.

3) Protocollo per la protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento derivante da sorgenti e attività sulla terraferma” (LBS Protocol: Land Based Sources)
Protocollo sull’inquinamento derivante da fonti presenti e attività umane svolte sulla terraferma che costeggia il Mediterraneo.
Adottato il 7 Marzo 1996 (Siracusa, Italia). In vigore l’ 11 Maggio 2008.

4) Protocollo sulle Aree Protette di Particolare Interesse e sulla Biodiversità nel Mediterraneo (SPA and Biodiversity Protocol: Specially Protected Areas)
Protocollo sulle Aree Protette di Particolare Interesse e sulla Diversità Biologica nel Mediterraneo.
Adottato il 10 Giugno 1995 (Barcellona, Spagna). In vigore il 12 Dicembre 1999.

5) Protocollo sull’Altomare (Offshore Protocol)
Protocollo per la Protezione del Mediterraneo contro l’inquinamento derivante dall’esplorazione e dallo sfruttamento della piattaforma continentale, dei fondali e del relativo sottosuolo. Adottato il 14 Ottobre 1994 (Madrid, Spagna). Non entrato in vigore.

6) Protocollo sui rifiuti pericolosi (Hazardous Wastes Protocol)
Protocollo contro il pericolo di inquinamento del Mediterraneo derivante dal trasporto e dallo scarico in mare di sostanze pericolose.
Adottato il 1 Ottobre 1996 (Izmir, Turchia). In vigore il 19 Gennaio 2008.

7) Protocollo sullo sviluppo ecosostenibile delle Zone Costiere nel Mediterraneo (ICZM Protocol: Integrated Coastal Zone Management)
Adottato il 21 Gennaio 2008 (Madrid, Spagna). Non entrato in vigore.

Tanto premesso, la Conferenza tra le parti sulla Convenzione di Barcellona, si riunirà a Napoli dal 5 al 9 dicembre 2019.

La Conferenza si focalizzerà sulla protezione dell’ambiente marino e della regione costiera del Mediterraneo, puntando sul rafforzamento della Convenzione tra azioni globali e implementazioni locali. Inoltre, ci si confronterà sulla blue economy, sul quadro strategico 2020 sulla biodiversità, sugli sviluppi dell’accordo di Parigi sul clima, gli obiettivi di sviluppo sostenibile legati all’Agenda Onu 2030 e a quella che scaturirà dall’Unea di Nairobi, l’Assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente che si svolgerà dall’11 al 15 marzo 2019.

Il Ministro dell’Ambiente Costa, così spiega la scelta di Napoli come location dell’importante meeting:
“Napoli è situata nel cuore del Mediterraneo, crocevia di popoli e di tradizioni. Il mar Mediterraneo è una piattaforma di connessione delle genti che nella Convenzione di Barcellona ha trovato uno strumento di protezione e di coesione. Fare del Mediterraneo un mare più pulito e più protetto è tra i nostri obiettivi e la dichiarazione finale che verrà fuori dalla Conferenza delle parti di Napoli sarà un ulteriore strumento operativo a tutela del Mare nostrum”.

(fonte: Ministero Ambiente)

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