Proroga delle scadenze nei procedimenti amministrativi urbanistici – Le richieste dell’INU a Governo e Regioni.

INU

L’Inu chiede al governo e alle Regioni la proroga delle scadenze nei procedimenti amministrativi urbanistici.

“Cura Italia”– L’Istituto Nazionale di Urbanistica chiede al governo e alle Regioni la proroga delle scadenze nei procedimenti amministrativi urbanistici
Una proroga delle scadenze da disporre attraverso un emendamento all’articolo 103 del decreto legge del 17 marzo scorso (il cosiddetto “Cura Italia”).  Nel documento che accompagna la proposta si legge: “I procedimenti amministrativi urbanistici richiedono forme diverse di consultazioni e di partecipazione dei cittadini che non si sono potute tenere in ragione dei divieti di assembramenti o riunioni in luogo ed edifici pubblici. Forme alternative di consultazione non sono previste e possono inficiare per illegittimità la procedura di approvazione. In ogni caso spesso mancano le attrezzature e le conoscenze per adottare mezzi alternativi per il governo democratico del territorio. Inevitabilmente si accumulano ritardi che possono procurare effetti negativi e ulteriori appesantimenti del lavoro amministrativo”. Tra questi vi possono essere la decadenza e l’annullamento dei provvedimenti, o la perdita di finanziamenti.
Nel dettaglio, l’emendamento proposto da INU disporrebbe che “ai fini del computo dei termini ordinatori o perentori, propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi, relativi allo svolgimento di procedimenti amministrativi su istanza di parte o d’ufficio, nonché relativi alle fasi di adozione e/o approvazione degli strumenti urbanistici generali o attuativi, nonché loro varianti o altri atti strettamente connessi, pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data, non si tiene conto del periodo compreso tra la medesima data e quella della fine dell’emergenza o comunque stabilita con DPCM o altro atto del Governo. Le pubbliche amministrazioni adottano ogni misura organizzativa idonea ad assicurare comunque la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti, con priorità per quelli da considerare urgenti, anche sulla base di motivate istanze degli interessati. Sono prorogati o differiti, per il tempo corrispondente, i termini di formazione della volontà conclusiva dell’amministrazione nelle forme del silenzio significativo previste dall’ordinamento”.
La proroga sarebbe comunque un provvedimento tampone perché successivamente, spiega l’INU, si potrebbe impostare “una revisione delle procedure amministrative puntando ad un supporto molto più avanzato delle tecnologie di informazione e comunicazione che ci stanno soccorrendo in questi tempi di limitazione della mobilità e di distanziamento tra le persone”.
Analoga richiesta di proroga l’INU la rivolge, attraverso le sue sezioni sul territorio, alle Regioni, per le misure e i procedimenti che competono a esse.

(fonte: INU)