Diagnosi dello stato critico del calcestruzzo.
Autori: Andrea Basile, Giorgio Frunzio, Giuseppe Mattiello.
Tratto da: Atti XIII International Simposium “Le vie dei Mercanti” – 2015.
Il cemento armato è il materiale con cui è costruito gran parte del patrimonio architettonico, ordinario, ma anche monumentali degli ultimi 100 anni.
Il suo utilizzo massiccio dimostra, nel tempo, vari fenomeni che spesso vengono attribuiti al degrado, ma non è questa l’unica causa del danno. Anche il carico ciclico esteso fino a limiti prossimi alla rottura può determinare meccanicamente, una perdita di capacità.
Questo accade, per esempio, quando un edificio è soggetto ad un terremoto che, pur non causando il collasso o rotture evidenti, impegna il calcestruzzo gravemente.
Il calcestruzzo così “ridotto” è ancora in grado di sopportare gli stessi carichi?
C’è un modo per capire quando viene superata una soglia di attenzione?
Nell’articolo che segue, gli autori hanno voluto presentare i risultati di una campagna di indagini ad ultrasuoni effettuata in laboratorio che contribuisce a creare una prima risposta a queste domande.
Le conclusioni dello studio sono riassunte in tre punti, suggerendo altresì l’ambito di un suo utilizzo concreto.
Di seguito l’articolo
| Andrea BASILE – Direttore tecnico Tecnolab srl – Laboratorio sperimentale di prove su materiali da costruzione.
Giorgio FRUNZIO, Giuseppe MATTIELLO – Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale “Luigi Vanvitelli” – Seconda Università di Napoli. |
| Le prove sperimentali ed i test effettuati da Tecnolab srl -Laboratorio autorizzato dal Ministero delle Infrastrutture.
Via S. Maria del Pianto, 80 – 80143 Napoli (NA).
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