Mascherine generiche – pubblicate le UNI/PdR 90:2020.

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Mascherine generiche
Pubblicate le Prassi di Riferimento UNI per i requisiti di sicurezza, qualità e metodi di prova.

Sono state pubblicate le UNI/PdR 90:2020 frutto della collaborazione tra UNI e il Politecnico di Torino, che definiscono i requisiti prestazionali e i metodi di prova delle mascherine generiche.
Dall’avvento del COVID-19 in Italia e nel mondo, l’uso di questi dispositivi si è reso indispensabile e si stima che nei prossimi mesi continueranno a ricoprire un ruolo fondamentale nella quotidianità di tutti.
Sino ad oggi, per le cosiddette mascherine “generiche” di comunità non esisteva alcun riferimento utile a valutarne le prestazioni filtranti e la respirabilità, da qui l’esigenza di mettere a punto una linea guida utile.
Si tratta di due documenti come sintetizzati di seguito:
UNI/PdR 90. parte 1:2020“Maschere di comunità – Requisiti, designazione e marcatura”. Fornisce i requisiti prestazionali, inclusi gli elementi utili per una loro classificazione e marcatura e indicazioni relative alla valutazione di conformità.
UNI/PdR 90. parte 2:2020 “Maschere di comunità – Metodi di prova”. Fornisce indicazioni per lo svolgimento di un metodo di prova innovativo per misurarne le prestazioni filtranti mediante due prove distinte. Vale a dire l’efficienza di rimozione delle particelle e la resistenza all’attraversamento dell’aria.
Questi due documenti avranno un impatto diretto su tutte le mascherine – monouso o lavabili, anche autoprodotte – che utilizzeremo nella cosiddetta “fase tre” di convivenza con il COVID-19.

Ad eccezione delle categorie di lavoratori che hanno bisogno di dispositivi medici o di protezione individuale, i cittadini potranno infatti utilizzare le mascherine di comunità, così come indicato nel DPCM del 26 aprile 2020.
Le mascherine sono considerate una misura indispensabile per contenere la diffusione del virus, pur non avendo le caratteristiche di dispositivo medico “Maschere facciali ad uso medico”, né di dispositivo di protezione individuale “Semimaschere filtranti antipolvere”. (Approfondisci qui)
Le maschere di comunità sono suddivise nelle classi: CFC-NR (non riutilizzabili), CFC-R (riutilizzabili) e CFC-BIO (biodegradabilità del materiale). Il documento si completa con  4 Appendici

Appendice A – Guida all’utilizzo delle maschere di comunità per il fabbricante
Appendice B  – Maschere di comunità e materiali
Appendice C – Requisiti per le maschere di comunità per l’attività sportiva
Appendice D – Requisiti per le maschere di comunità per bambini

Per quanto riguarda i metodi di prova, questi permettono di valutare i requisiti di prestazione definiti nella UNI/PdR 90-1:2020
Le misurazioni possono essere eseguite nei laboratori del settore della tecnologia degli aerosol già attivi o in ulteriori laboratori che intendano attrezzarsi per svolgere tali prove, mediante la strumentazione comunemente usata per valutare le prestazioni dei materiali e del campione, senza usare un aerosol di prova biologico.
In entrambi i casi, i laboratori dovranno essere conformi alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025.

Le Prassi di Riferimento rappresentano inoltre uno dei pilastri portanti del documento europeo CWA 17553:2020 ‘Community face coverings – Guide to minimum requirements, methods of testing and use’, che raccoglie le esperienze fatte in vari Paesi Europei, inclusa l’Italia. La delegazione di esperti italiani, infatti, ha partecipato attivamente all’elaborazione del documento prenormativo, portando al tavolo europeo l’esperienza fatta con la UNI/PdR 90. Ha contribuito così alla definizione di un primo approccio condiviso a livello europeo alla progettazione, produzione e la valutazione della performance delle maschere di comunità.

I due documenti possono essere liberamente scaricate dal sito UNI ai seguenti indirizzi:
– UNI/PdR 90.1:2020
– UNI/PdR 90.2:2020

Una storia lunga 85 anni.
Ce la spiega il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.
“Le prime misure su filtri per aria effettuate nel Laboratorio di Tecnologia degli Aerosol e Filtrazione Aria che fu diretto da nomi illustri come i professori Codegone e Anglesio e che fa capo oggi al professor Paolo Tronville del Dipartimento Energia del Politecnico risalgono a 85 anni fa. Negli ultimi 30 anni abbiamo contribuito a sviluppare norme internazionali per molteplici applicazioni e collaborato con UNI e il CTI per portare l’Italia ai vertici nel settore della normazione nel campo della filtrazione dell’aria. Siamo molto soddisfatti di avere messo a disposizione di tutti il nostro bagaglio di conoscenze, ancora di più in questo periodo di difficoltà. I metodi di prova proposti nelle Prassi di Riferimento appena pubblicate sono frutto della nostra esperienza e offrono uno strumento affidabile e flessibile per fare fronte alle esigenze attuali e future per questa importante applicazione”

(fonte: UNI)

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