Dalla ricerca ENEA una nuova metodologia per caratterizzare e gestire le macerie post-sisma.

studio macerie amatrice

Scienza e ricerca in edilizia.
Dalla ricerca ENEA una nuova metodologia per caratterizzare e gestire le macerie post-sisma.

Le macerie indotte dai terremoti nelle aree urbanizzate devono essere mappate e caratterizzate. Posizione, volume, peso e componenti sono informazioni chiave per supportare le attività di emergenza e ottimizzare la gestione delle macerie.
A quattro anni dal sisma distruttivo che ha colpito il Centro Italia, l’ENEA ha elaborato una metodologia innovativa che consente di caratterizzare le macerie prodotte a seguito di terremoti.
Ciò consente di valutare in tempi rapidi (e a costi contenuti) la tipologia di materiali, l’eventuale pericolosità (es. la presenza di amianto), ma anche di localizzarle e stimarne superfici e volumi.
Sviluppata e testata da un team multidisciplinare di ricercatori ENEA su un campione rappresentativo di macerie del centro storico di Amatrice, questa metodologia combina tecniche di telerilevamento  attive e passive.
Queste si basano su dati acquisiti da sensori ad alta risoluzione aerei e satellitari, nonché su rilievi in situ per la calibrazione dei dati acquisiti in remoto.
Inoltre è replicabile e adattabile ad altri contesti.
Per individuare i cumuli di macerie e determinare l’entità del danno subito dagli edifici, i ricercatori hanno utilizzato i dati satellitari Sentinel-2 del Programma ESA Copernicus per la Gestione delle Emergenze (EMS). Le analisi geospaziali eseguite in ambiente GIS, hanno consentito di stimare sia i volumi che le principali tipologie di macerie come cemento (59%), mattoni naturali (9%), altri materiali, tra cui metallo (8%), e tracce di amianto.

macerie amatrice

a) Amatrice; (b) Immagine satellitare – (Centro urbano di Amatrice all’interno del riquadro rosso); (c) esempio di nuvola di punti LiDAR e modello digitale delle superfici (DSM) derivato; (d) Rendering 3-D post-evento del centro urbano di Amatrice; (e) esempio di delimitazione dei cumuli di macerie nel centro storico di Amatrice

Perchè è importante mappare e caratterizzare le macerie prodotte al sisma.
Questa attività è necessaria per acquisire informazioni fondamentali per la gestione ottimale delle attività emergenziali e la risoluzione di problematiche post-evento (ad esempio riutilizzo dei materiali o lo smaltimento e rimozione).
I risultati ottenuti con l’applicazione di questa metodologia, hanno permesso di caratterizzare i principali materiali con un’accuratezza di quasi il 90%. Si è potuto anche di rilevare la presenza di amianto in modo da avere un quadro conoscitivo per agire in condizioni di sicurezza e decidere le procedure di gestione più idonee. 
Secondo i ricercatori Enea, “Il metodo, senza eccessivi oneri economici, può rappresentare un modello replicabile e adattabile anche in altri contesti e a seguito di altre tipologie di eventi estremi”.

microzonazione sismica amatrice

Grado di danneggiamento degli edifici sovrapposti alla Mappa di Microzonazione Sismica di Terzo Livello (con periodo compreso nell’intervallo 0.1-0.5 s).

Inoltre, mettendo insieme i risultati dell’applicazione della metodologia alla mappa di microzonazione sismica del territorio, i ricercatori hanno realizzato una vera e propria “fotografia” delle aree più a rischio. Questa risulta molto utile per la pianificazione territoriale e la ricostruzione in sicurezza delle aree colpite dal sisma.
I risultati delle attività consentiranno anche di potenziare il Sistema di Previsione e di Supporto alle Decisioni e la base operativa di EISAC.it, il primo centro in Europa per la sicurezza delle infrastrutture strategiche, gestito da ENEA e INGV. In caso di eventi estremi il sistema fornisce supporto a Protezione Civile, Pubbliche Amministrazioni e gestori di reti critiche nelle attività di analisi del rischio e protezione delle infrastrutture, garantendo la continuità dei servizi essenziali (comunicazioni, trasporti, elettricità e acqua) e potenziando la resilienza.

(fonte: ENEA)

 

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