Ambiente: approvata la Direttiva europea sul monitoraggio e resilienza del suolo.

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Monitoraggio del suolo.
Il Parlamento europeo adotta una nuova legge per il monitoraggio del suolo in tutti i paesi dell’UE.
Obiettivo migliorare la resilienza del suolo con una gestione sostenibile, il contrasto al consumo di suolo e la gestione dei siti contaminati.

Il Parlamento europeo ha approvato oggi, 23 ottobre 2025, la Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo.
La Direttiva consente di iniziare a costruire un quadro comune per il monitoraggio della salute del suolo in Europa con l’obiettivo di migliorare la resilienza del suolo attraverso la sua gestione sostenibile, il contrasto al consumo di suolo e la gestione dei siti contaminati.

Monitoraggio e valutazione dei suoli dell’UE.
In base alla nuova legge, gli Stati membri dovranno monitorare e valutare la salute del suolo sui propri territori, utilizzando parametri comuni (aspetti fisici, chimici e biologici) e una metodologia unica UE.

Nessun nuovo obbligo per gli agricoltori
Per proteggere agricoltori e silvicoltori, la direttiva non impone nuovi obblighi ai proprietari terrieri o ai gestori del territorio. Piuttosto, obbliga i paesi dell’UE ad aiutarli a migliorare la salute e la resilienza del suolo, ovvero la capacità del suolo di continuare a svolgere il suo importante ruolo nell’ecosistema.

Suoli contaminati
La legge obbligherà gli Stati membri a redigere un elenco pubblico dei siti potenzialmente contaminati entro 10 anni dalla sua entrata in vigore e ad affrontare eventuali rischi inaccettabili per la salute umana e l’ambiente.
Infine, 18 mesi dopo l’entrata in vigore della legge, verrà redatta una lista di controllo indicativa delle sostanze emergenti che potrebbero rappresentare un rischio significativo per la salute del suolo, la salute umana o l’ambiente, e per le quali sono necessari dati.

Tempistiche.
La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Da tale data, i paesi dell’UE avranno tre anni di tempo per conformarsi.

Scenario attuale.
Si stima che dal 60 al 70% dei suoli europei sia malsano a causa dell’urbanizzazione, dei bassi tassi di riciclo dei terreni, dell’intensificazione delle pratiche agricole e dei cambiamenti climatici. I suoli degradati sono tra i principali responsabili delle crisi climatiche e della biodiversità e riducono la fornitura di servizi ecosistemici essenziali. Secondo la Commissione , ciò costa all’UE almeno 50 miliardi di euro all’anno .

Il nostro Paese.
Per l’Italia sia avvia ora una importante fase di lavoro per la costruzione del sistema nazionale per la gestione del monitoraggio, dei campionamenti, delle analisi e la gestione dei flussi di informazioni e dei dati.
Il MASE è stato affiancato da ISPRA per lo sviluppo della nuova norma lungo tutto il percorso di preparazione e discussione in Consiglio, fornendo il supporto tecnico scientifico in collaborazione con le diverse istituzioni e realtà nazionali.

(fonte: ISPRA)

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