Collaudo e Codice dei Contratti – accolte le richieste degli architetti

PROFESSIONI

La figura del Collaudatore e Codice dei Contratti.
Il CSLLPP accoglie le richieste degli Architetti sul requisito di iscrizione ad un Ordine professionale.

Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha recepito la proposta, formulata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e dalle altre professioni tecniche, finalizzata ad introdurre, nello schema di decreto attuativo del Codice dei contratti sui collaudi, l’obbligo dell’iscrizione all’Ordine anche per la figura del collaudatore pubblico dipendente. La proposta, in occasione dell’Assemblea dello scorso 23 marzo non era stata accolta, provocando una ferma posizione di architetti e ingegneri, che avevano espresso il loro parere negativo in merito allo schema di decreto.
Il CNAPPC ha accolto favorevolmente la decisione del CSLLPP, di accogliere la proposta finalizzata a prescrivere l’obbligo dell’iscrizione all’Ordine Professionale, non solo per i liberi professionisti, ma anche per i pubblici dipendenti che siano incaricati di eseguire il collaudo tecnico amministrativo di opere pubbliche.

Rino La Mendola, Vicepresidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, PPC e componente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, dichiara che “la figura del controllore dei processi di esecuzione di un’opera pubblica debba essere qualificata almeno quanto le altre figure professionali che svolgono attività controllate dallo stesso collaudatore. Ricordiamo infatti, ancora una volta, che i liberi professionisti che svolgono le attività di progettazione e di direzione lavori, per mantenere l’iscrizione all’Ordine, devono rispettare le norme di deontologia professionale e devono essere costantemente formati in relazione all’evoluzione delle norme che applicano. Partendo da tale presupposto, abbiamo puntato con forza sul fatto che, a maggior ragione, il collaudatore, figura preposta al controllo dell’intero processo di esecuzione di un’opera pubblica, debba essere iscritto all’Ordine Professionale di appartenenza anche se pubblico dipendente, rispettando così le norme di deontologia e garantendo il proprio costante aggiornamento professionale sulle attività oggetto dei propri controlli”
Il passo successivo degli Architetti è la predisposizione, insieme alla Rete delle Professioni Tecniche, di un documento da presentare al nuovo governo con le proposte per superare le criticità del nuovo Codice dei contratti.
L’obiettivo è di aprire il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio-piccole e di garantire concretamente la centralità del progetto nella realizzazione delle opere pubbliche.

(fonte: CNAPPC)