Ambiente: la prima rete internazionale di esperti ambientali per i siti Unesco.

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Ambiente: nascerà la prima rete internazionale di esperti ambientali.
I “caschi verdi” tuteleranno i siti patrimonio mondiale Unesco.

E’ stata siglata oggi (1 dicembre 2020) un’ intesa tra il Ministero dell’Ambiente e l’Unesco per avviare il nuovo programma “Unesco International Environmental Experts Network”.  Il Programma intende sostenere le aree protette e territori riconosciuti sul piano mondiale per gli elevati valori naturalistici.
Con la firma dell’accordo viene lanciata la prima “Rete internazionale di esperti ambientali” a favore di siti patrimonio mondiale, “Intangible heritage”, riserve della biosfera e geoparchi Unesco. La rete  sarà impegnata ad aiutare sul campo enti gestori e tecnici in azioni di conservazione, gestione, formazione ed educazione ambientale.
L’Italia porterà questa iniziativa al prossimo G20, che presiederà nel 2021, come strumento operativo avviato nei territori di eccellenza selezionati dall’Unesco.
Aperto a tutti gli Stati come potenziali donatori, il nuovo programma Unesco promosso dall’Italia intende offrire soluzioni concrete e progetti da avviare in ogni regione continentale in un contesto multidisciplinare. Vi lavoreranno insieme biologi, geologi, forestali, naturalisti, educatori e formatori, manager di parchi e aree naturali protette, autorità locali, Ong, portatori d’interesse.
Ad oggi l’Unesco ha riconosciuto 252 siti Patrimonio Mondiale per criteri naturali in oltre 100 paesi, 161 Geoparchi in 44 paesi, 714 riserve della biosfera in 129 paesi – di cui 21 siti a carattere transfrontaliero – oltre a diversi elementi del cosiddetto patrimonio immateriale riconosciuti in aree protette e parchi nazionali.
In Italia ad esempio abbiamo il Cilento e l’isola di Pantelleria.

L’iniziativa nasce da un comune disegno avviato dal ministro Costa e dalla direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay, due anni fa, i cosiddetti “caschi verdi”, e in seguito condiviso con il ministero degli Affari esteri e la Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Dopo una prima sperimentazione, avviata in Italia anche grazie con il supporto tecnico-scientifico di ISPRA, il “Decreto Clima” approvato nel dicembre 2019 dal Parlamento Italiano decise la creazione del programma sperimentale “Caschi verdi per l’ambiente”.  Scopo del programma, realizzare iniziative di collaborazione internazionale a tutela e salvaguardia ambientale e di contrastare gli effetti derivanti dai cambiamenti climatici in aree di pregio naturalistico riconosciute dall’Unesco.

Gli “Environmental Experts” verranno selezionati dall’Unesco con apposite “call” per raccogliere il migliore expertise mondiale su tutela, gestione valorizzazione delle aree protette. Essi avranno il compito di assicurare un qualificato supporto tecnico in materia di conservazione e salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità, mitigazione e adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici, formazione, educazione e divulgazione ambientale a favore di giovani e comunità.
Per il Ministero dell’Ambiente, “ La sfida di alzare, insieme all’Unesco, il livello mondiale di expertise sulle aree protette e su siti sensibili sul piano ambientale appare estremamente attuale nel momento in cui stiamo pianificando le iniziative da adottare per attenuare le conseguenze della pandemia, accrescere la resilienza della nostra società, inserire in un’ottica verde e di neutralità climatica la nostra economia, individuare nuovi e più ambiziosi target di tutela della biodiversità.”

(fonte: Ministero Ambiente)

 

 

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Legge n. 141 del 13 dicembre 2019.Conversione in legge del decreto Clima 111/2019.

Decreto Clima 14 ottobre 2019, n. 111.