Italia antisismica – Sicilia 27 gennaio 2021.

italia antisismica

ITALIA ANTISISMICA
Incentivi, modelli di intervento e abaco delle tecnologie disponibili per ridurre il rischio sismico in Italia.
Webinar diretta streaming – 27 gennaio 2021.
INCENTIVI 110% – DIMENSIONI DEL MERCATO SICILIANO.

Proseguono gli incontri sul territorio di Italia Antisismica, a cura di Cresme e ISI.
Dopo la tappa di Brescia,  Milano , Verona, Puglia, il prossimo appuntamento webinar in Sicilia  – il 27 gennaio – dalle ore 13,30.
L’evento, proposto sempre in modalità streaming, si compone di due parti:

– Il webinar del 27 gennaio, con gli interventi degli esperti come da Programma allegato.
– uno spazio tecnico di approfondimento (virtuale) in cui le aziende partner dell’iniziativa, operanti nel campo dell’antisismica e degli incentivi fiscali, saranno messe a contatto con i progettisti, le imprese di costruzioni, gli amministratori di condominio, per un dialogo ed un confronto diretto.

Dunque gli argomenti del webinar verteranno su:
– Dimensioni e caratteristiche del rischio sismico in Italia, e del mercato siciliano.
– Descrizione delle potenzialità degli incentivi fiscali e loro modalità di applicazione
– Descrizione delle possibili tecniche di intervento per la riduzione della vulnerabilità sismica
– Presentazione di un abaco di tecnologie per la riduzione della vulnerabilità sismica.

Di seguito il Programma dettagliato, con ulteriori informazioni utili.

PROGRAMMA

 

Come sempre sarà messo a disposizione dei partecipanti, l’“Abaco di interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica”.
L’Abaco contiene la descrizione, in termini scientifici, delle tecnologie antisismiche attualmente disponibili.

La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento posti

Per iscriversi al Convegno : cliccare QUI

Crediti formativi ingegneri, architetti, geologi.

 

APPROFONDIMENTOAnteprima dei numeri Cresme relativi agli Incentivi per la riduzione del rischio sismico in SICILIA.

La Sicilia come è noto è storicamente caratterizzata da una forte sismicità. Sulla base della Classificazione Sismica dei comuni italiani pubblicata e aggiornata dalla Protezione Civile emerge che 1.253 comuni siciliani sono in zona sismica 1, ben 21.733 si trovano in zona sismica 2, e 833 in zona sismica 3; ciò determina una forte esposizione al rischio per quasi il 94% della popolazione siciliana (4,3 milioni di persone risiedono in zona sismica 2, 341mila in zona sismica 1 e 47mila in zona sismica 3).
• I pericoli maggiori, relativi agli edifici localizzati nelle zona 1 si concentrano nell’area messinese, dove sono 285mila le persone che risiedono nei 451 comuni che ricadono nella classificazione, con uno stock edilizio che ammonta a 70mila edifici circa tra edifici residenziali e non residenziali
• nella provincia di Agrigento dove 214 comuni sono classificati in zona 1 pari a una popolazione di quasi 22mila abitanti e con uno stock edilizio di 11.400 edifici;
• nella Provincia di Trapani dove gli edifici in classe 1 sono poco meno di 18.000.

Ma la classe 2 segna la gran parte del territorio siciliano.
L’analisi svolta dal CRESME evidenzia come su 1.580.000 edifici che ricadono nelle zone sismiche 1,2, 3, ben 1.526.000 hanno i requisiti per poterne beneficiare degli incentivi fiscali.
Inoltre, considerando i parametri di stratificazione che consentono di misurarne la vulnerabilità – vale a dire oltre alla zona sismica, l’età degli edifici, il numero di piani, i materiali impiegati per le strutture portanti, la contiguità con altri edifici, il tessuto edilizio su cui insistono e l’utilizzo degli edifici, CRESME ha stimato che quasi 413.000 edifici in Sicilia hanno una elevato grado di vulnerabilità, e 434.000 hanno una vulnerabilità media.
Considerando l’insieme degli edifici che possono beneficiare degli edifici, applicando i costi medi unitari per un intervento di riduzione del rischio sismico, è possibile indicare in larga massima le dimensioni del potenziale di intervento che può essere messo in gioco con tutti gli incentivi disponibili per ridurre il rischio sismico: si tratta di 125 miliardi di euro.  
Se si prende in esame il solo superbonus del 110%, che aumenta i vantaggi fiscali ma riduce l’ambito di applicazione, il potenziale si colloca intorno ai 102 miliardi di euro. Anche in questo caso si tratta di dimensioni importantissime.

Considerando un peso della progettazione pari al 10% dei lavoro, i progettisti siciliani che si occupano di riduzione del rischio sismico avrebbero un potenziale totale di 10 miliardi di euro, nel caso fosse un 20% il mercato si ridurrebbe a 2 miliardi di euro e nella peggiore delle ipotesi, se fosse il 5%, si tratterebbe comunque 500 milioni di euro di progettazione specialistica.

Le analisi sulle potenzialità del mercato siciliano, se stimolato dagli attuali incentivi fiscali, ci dicono che si tratta di una grande opportunità solo se affrontata con la giusta preparazione tecnica.
L’incontro in webinar che si terrà il 27 gennaio 2021 va proprio in questa direzione.
Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono i seguenti:
• un miglioramento della conoscenza e della comprensione dei rischi e delle opportunità esistenti da parte di progettisti, imprese, amministratori di condominio, enti locali e cittadini;
• una crescita della capacità operativa e quindi degli interventi dovuta alla maggiore conoscenza e alle relazioni che si possono instaurare nell’ambito del seminario;
• lo sviluppo di un know-how specifico che possa valorizzare la capacità tecnica della progettazione pugliese, utilizzabile in altre realtà territoriali.
• La strategia che si persegue è quella di cercare di mettere insieme in forma integrata la filiera operativa e la domanda attraverso forme di comunicazione seminariale e attraverso la produzione di un manuale operativo tecnico-scientifico reso disponibile gratuitamente a tutti i partecipanti.

 

(fonte: CRESME)